Ultima modifica: 26 aprile 2020

ArAl DaD

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In conseguenza della pandemia di Coronavirus la scuola italiana è chiusa dall’inizio di marzo. Gli insegnanti hanno avviato la progettazione di oggetti per una didattica a distanza.

Dopo aver ricevuto in visione numerosi oggetti ArAl-DaD realizzati da docenti degli istituti della rete ArAl in modo libero e creativo, ma che per questo risultano molto eterogenei sia per gli strumenti usati che per le scelte didattiche adottate, è maturata l’esigenza di individuare possibili prototipi che indirizzassero i docenti a realizzare oggetti per la didattica a distanza che fossero il più possibile omogenei fra loro e coerenti con il quadro teorico e metodologico del progetto.
Si è pertanto deciso di valorizzare due aspetti a nostro avviso fondamentali:

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  1. il ruolo delle famiglie, quasi sempre trascurato nella consueta progettazione degli oggetti; sinora il progetto ArAl è l’unico, a nostra conoscenza, a porsi il problema dei genitori nella costruzione degli oggetti DaD, quindi sembrerebbe un campo tutto da esplorare. Si ritiene necessario che la scuola non abdichi alla propria funzione formativa muovendosi, come in molti casi succede, in modo caotico e disorganizzato, offrendo stimoli, magari interessanti e coinvolgenti, ma lasciando di fatto libertà ad alunni e famiglie di accoglierli o meno, o rischiando che si ritorni ad esercizi di vecchio stampo, oramai in buona parte superati. Riportiamo a questo proposito quanto scrivono due ricercatori, Bakker e Wagner (2020), a proposito delle ricadute della pandemia sul mondo dell’educazione:
    ‘Diversi colleghi temono che la rapida adozione delle nuove tecnologie porterà a ripiegare su metodi pedagogici poco validi, ad esempio la pura trasmissione di conoscenze o il lassismo della scoperta non adeguatamente indirizzata’.
    In questo momento gli insegnanti non possono essere fisicamente vicini alle classi. Si ritiene che gli oggetti da progettare e da inviare agli alunni, per essere efficaci  debbano, con le cautele necessarie e tenendo conto degli indubbi ostacoli, coinvolgere le famiglie nel processo educativo come mediatori fra gli insegnanti e i loro figli. In primis, i genitori non si rendono conto, in genere, di quanto un buon uso della lingua italiana favorisca l’apprendimento della matematica, e vanno ‘educati’ in questo senso. Naturalmente ciascun docente o gruppo di docenti, conoscendo la situazione degli alunni e delle famiglie delle proprie classi, deciderà quali obiettivi porsi e a che cosa mirare nel presentare le proprie proposte.
    Per favorire questo compito delicato, è stato inviato un video ai genitori delle classi interessate dal Progetto.
  2. la restituzione da parte degli alunni rispetto alle consegne proposte dagli insegnanti: la restituzione ha una tripla valenza:
    – per gli alunni (‘Cosa e come ho capito’),
    – per i genitori (‘Come posso collaborare’)
    – per gli insegnanti (‘Qual è l’efficacia dei miei oggetti’).
    Non pensiamo ad una restituzione collegata ad una valutazione, ma alla restituzione come ad uno degli elementi che caratterizzano un normale processo educativo, che in questo caso proseguirebbe a distanza qualcosa (lo svolgimento in autonomia di compiti assegnati dal docente) che fa parte integrante della normale attività didattica. In mancanza di questo momento, l’attività appare monca. Le restituzioni di cui siamo attualmente a conoscenza ricevono trattamenti diversi: in alcuni casi vengono inserite dai genitori o dagli alunni direttamente nella chat accanto al nome del relativo alunno o nella bacheca privata dell’insegnante (a seconda della piattaforma usata); oppure, in base ad una strategia condivisa in precedenza con le famiglie, vengono inviate all’insegnante che provvede a pubblicarle nella chat con i suoi commenti; in altri casi vengono mandate tramite mail o postate su piattaforme come Padlet o Linoit.

Sulla base di queste premesse, la struttura degli oggetti ArAl-DaD che abbiamo avviato l’abbiamo battezzata ‘LE ATTIVITÀ DEL TRENINO’. E’ formata da una ‘LOCOMOTIVA’ e da uno o più ‘VAGONI’:
1) LA LOCOMOTIVA: costituisce un’introduzione all’attività proposta, svolge il ruolo dell’insegnante che in classe presenta l’attività che intende svolgere e motiva gli alunni. E’ costituita da un video o da un audio.
2) I VAGONI: ogni vagone contiene una situazione problematica caratterizzante il percorso che l’insegnante intende sviluppare e alcuni semplici suggerimenti di metodo per le famiglie (soprattutto: favorire l’argomentazione e l’autonomia del figlio). Il numero dei vagoni varia a seconda delle intenzioni dell’insegnante (tendenzialmente è compreso fra un minimo di tre e un massimo di quattro, ma in linea di massima è estendibile):
Ogni vagone contiene:
(a) le indicazioni per i genitori;
(b) l’attività vera e propria (presentata, a scelta dal docente, mediante una video-lezione, una presentazione powerpoint, un altro video, ecc); può contenere dei link a questionari, approfondimenti, eccetera
(c) le modalità per la restituzione.

IN CONCLUSIONE, invitiamo gli insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado che intendano proporre alle loro classi degli oggetti ArAl-DaD:

  • ad esplorare l’elenco degli oggetti al quale rimanda il successivo link e ad usarli nelle sue classi;
  • ad utilizzare i prototipi per realizzare oggetti originali.

Si invitano gli insegnanti appartenenti ad istituti della Rete nazionale ArAl che desiderano veder pubblicati i loro lavori attraverso questo sito, a proporli, prima della loro realizzazione, ai responsabili per una revisione che li aiuti, eventualmente ad ‘aggiustare il tiro’.
Al momento attuale i revisori sono:
Caterina Navarra – cate.navarra@gmail.com (oggetti per l’infanzia)
Giancarlo Navarra – giancarlonavarra@gmail.com
Anna Traverso – annatraversomele@gmail.com.”

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