Ultima modifica: 9 maggio 2015

Parafrasi

In linguistica la parafrasi è la riformulazione del significato di una locuzione o di una frase con l’intento di rendere più chiara l’espressione parafrasata. La ricerca nell’ambito dell’educazione matematica ha posto in evidenza con crescente forza le relazioni fra la capacità di parafrasare correttamente un testo e quella di tradurlo algebricamente in modo corretto. Naturalmente il presupposto è che la parafrasi lasci inalterato il senso della frase e aiuti ad individuare la sua struttura logica, quella che consentirà, una volta compresa, di avviare il processo di rappresentazione della situazione problematica attraverso una traduzione fra linguaggi.
Il ruolo della parafrasi è fondamentale quando si affronta la matematica come linguaggio, soprattutto perché la parafrasi impone di ridistribuire i componenti della frase originale mantenendo (o addirittura esaltando) le relazioni che li collegano.
Si può dire che la traduzione in linguaggio algebrico di una situazione problematica sia la descrizione degli aspetti relazionali tra le informazioni che essa contiene. La frase ‘il numero dei gatti è doppio di quello dei cani’ richiede che l’alunno sappia parafrasare la seconda parte in ‘è uguale al numero dei cani moltiplicato per 2’; questo gli facilita l’individuazione della traduzione corretta ‘g=c×2’. Spesso alunni di prima media traducono invece alla lettera, facendo cattive traduzioni come: ‘gatti=d. di c.’.
È evidente, fra le tante considerazioni che si possono fare su questa traduzione, che mentre ‘c×2’ mostra l’avvenuto passaggio da un linguaggio (naturale) ad un altro (algebrico), ‘d. di c.’ è una sorta di linguaggio stenografico personale che mostra non solo che l’autore è rimasto all’interno del medesimo linguaggio (naturale), ma che non concepisce neppure l’idea di universalità (e quindi di comprensibilità) proprio di un linguaggio formale. All’estremo opposto potremmo collocare un’altra rappresentazione: ‘g/c=2’ che mostra come l’autore abbia colto una relazione più nascosta, e cioè il rapporto fra i due numeri.
Va da sé che gli alunni non attivano spontaneamente la strategia di parafrasare il testo, che rimane spesso un’attitudine spontanea di cui gli autori sono spesso del tutto inconsapevoli. Favorire la produzione di parafrasi non è legata tanto ad un incremento di competenze in questo senso, quanto di condurre l’alunno a riflettere sull’efficacia di queste competenze al fine di acquisire delle chiavi di lettura algebrica di situazioni problematiche. Il personaggio di Brioshi e l’Unità 1 sono finalizzati a questo scopo.

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