Ultima modifica: 25 maggio 2015

Istituzionalizzazione delle conoscenze

Nella teoria delle situazioni didattiche di G. Brousseau l’istituzionalizzazione delle conoscenze rappresenta quel processo che avviene quando l’insegnante cerca di collegare il lavoro costruttivo degli allievi – e quindi le conoscenze alle quali essi sono giunti risolvendo problemi, formulando e verificando ipotesi, ecc – al sapere disciplinare che costituisce l’obiettivo delle attività svolte in classe.
Il collegamento viene fatto curando in particolare:
il lessico: da quello utilizzato correntemente in classe (che spesso contiene termini non specialistici) al lessico tecnico disciplinare;
le forme espressive verbali: anche con alunni giovani definizioni (anche elaborate dagli alunni stessi), dimostrazioni, ecc.
i simboli specifici correntemente utilizzati nelle discipline.
La fase di istituzionalizzazione comporta opportunità, difficoltà e rischi, di cui l’insegnante deve tener conto:
difficoltà (ma anche opportunità di arricchimento di strumenti espressivi) per gli alunni con scarsa dotazione linguistico-verbale;
rischio di perdita di contatto tra le conoscenze come sono state faticosamente costruite e si sono radicate nelle esperienze degli alunni e le conoscenze organizzate ed espresse, spesso, in modo troppo lontano da tali esperienze;
difficoltà (ma anche opportunità) di aderire a ‘copioni’ culturali estranei al lavoro costruttivo svolto in classe. La difficoltà emerge soprattutto quando l’insegnante sottovaluta il fatto che, ad esempio, il modo standard di esprimere una definizione non comporta solo un salto di tipo espressivo rispetto al linguaggio comune, ma anche una prospettiva culturale diversa, cioè quella di caratterizzare l’oggetto utilizzando le proprietà che lo definiscono all’interno di una teoria.
Per fare fronte a tali rischi e difficoltà, e sfruttare le potenzialità insiste nel processo di istituzionalizzazione, è opportuno che l’insegnante si interroghi sulle diverse operazioni di istituzionalizzazione che propone e ne renda per quanto possibile partecipi gli allievi, assicurando anche ritorni dal sapere istituzionalizzato alla loro applicazione “significativa” (cioè basata sui significati in gioco) nelle attività in classe.

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