Ultima modifica: 21 luglio 2015

Locale/globale

L’opposizione locale/globale – ossia l’insieme delle relazioni fra il tutto e le parti che lo compongono – determina il modo in cui costruiamo la nostra rappresentazione dello spazio che ci circonda, e quindi la nostra conoscenza della realtà. Imparare ad individuare, attraverso l’analisi, le componenti di un insieme, può condurre ad una sintesi che porta a riconsiderare quell’insieme con maggiore consapevolezza e, forse, da un punto di vista profondamente diverso. Inoltre, un globale iniziale può rivelarsi a sua volta parte di un globale più ampio. Ad esempio, lo studio di un singolo problema può condurre ad una soluzione che non solo illumina il problema di partenza, ma fornisce strumenti per risolvere altri problemi. In altre parole, il processo di soluzione è applicabile a situazioni problematiche apparentemente diverse, o inconfrontabili (a primo acchito cosa può esserci di analogo fra dei ritmi fatti con la voce o con degli strumenti a percussione e una fila di oggetti variamente colorati?), conducendo alla scoperta delle analogie strutturali.
I termini locale e globale compaiono di frequente, in particolare nei Commenti dell’Unità 10, quando si riflette sull’atteggiamento degli alunni quando esplorano una successione modulare formata da bambini, oggetti, gesti, eccetera.
Si parla di visione locale per indicare la tendenza diffusa negli alunni – soprattutto nelle fasi iniziali dell’attività – a notare prevalentemente le caratteristiche isolate di uno o più piccoli gruppi di elementi della successione senza cogliere il sistema di relazioni che li collegano. Si parla di visione globale quando invece si manifesta l’intuizione – in forme più o meno sviluppate – dell’esistenza di un modulo che, con il suo ripetersi, determina la genesi dell’intera successione. I due aspetti sono variamente integrati e l’insegnante deve cercare di interpretarli attraverso le verbalizzazioni degli alunni, in modo da cogliere la progressiva evoluzione del sapere della classe.
Ad esempio, di fronte ad una successione di oggetti rossi e verdi disposti alternati

gli alunni possono formulare descrizioni di questo tipo:
A1: «C’è un verde tra due rossi»
A2: «Il verde viene prima del rosso»
A3: «Ci sono un rosso, un verde, un rosso, un verde, un rosso, un verde, …»
A4: «La regola è: un rosso, un verde»
La prima descrizione (A1) si concentra su un singolo episodio, ed evidenzia una visione locale, per così dire ‘bloccata’:

La seconda (A2) esprime una componente spazio-temporale; potrebbe discendere sia da una percezione locale che da una più generale, tendente ad una visione globale, nel senso che il bambino nota che questa caratteristica si realizza ‘sempre’.
La terza – (A3) la sequenza iniziale di una litania potenzialmente infinita – lascia intravedere la ripetitività di un embrione di modulo, e quindi una visione tendenzialmente globale.
La quarta (A4) evidenzia chiaramente l’individuazione del modulo.
Le descrizioni, nel loro insieme, illustrano efficacemente diversi stadi dell’evoluzione del balbettio logico nella classe, dalla percezione ‘ingenua‘ di un singolo episodio (locale) verso un pensiero più evoluto, centrato sull’individuazione consapevole del modulo e quindi della struttura della successione (globale).