Ultima modifica: 24 luglio 2015

Quali ruoli svolge l’insegnante nella discussione?

(Unità 12, FAQ-D 8, pag 25)

L’insegnante, col maturare della sua esperienza, si costruisce un proprio stile di insegnamento dipendente da molti fattori: personalità, princìpi, cultura. Esso può modificarsi nel tempo ma, senza opportune sollecitazioni, certe caratteristiche di base rimangono tendenzialmente stabili. Gli alunni imparano a riconoscere lo stile dell’insegnante (che poi sono le abitudini, i tic, le manie) e ad adattarvisi, secondo il tipico modo di svolgere il mestiere di studenti.
Nell’esperienza del progetto ArAl (costola dell’esperienza pluridecennale dei nuclei di ricerca italiani in didattica della matematica) cambiamenti reali e produttivi – antitetici ai noti processi di ritualizzazione dell’insegnamento – derivano dallo svilupparsi di un ciclo virtuoso che prende avvio essenzialmente da due fattori: dalla percezione da parte dell’insegnante dei limiti della propria azione e dalla sua conseguente disponibilità a mettersi in gioco attraverso il confronto stabile con i colleghi e la riflessione comune su conoscenze, metodologie, stili di insegnamento.
Questi cambiamenti sono favoriti se il confronto e la riflessione avvengono nel tempo all’interno di quelle che vengono chiamate comunità di indagine, con il supporto periodico di tutor specialisti nell’ambito della didattica della matematica (come avviene con i gruppi ArAl). In questa prospettiva l’insegnante dovrebbe anche imparare a fronteggiare le diverse situazioni che possono presentarsi nel corso di una discussione (che può decollare, ristagnare, involversi, girare a vuoto, prendere direzioni non volute, …): tutte situazioni di difficoltà in cui può essere facile cadere in comportamenti dirigisti. La ricerca ha posto in luce le strategie che aiutano a superare tali situazioni:
a) lasciare molta autonomia agli alunni ponendosi in disparte, agendo come partecipante osservatore della qualità della discussione;
b) intervenire sul piano metodologico, favorendo la negoziazione dei significati, la loro condivisione, la loro stabilizzazione
c) promuovere il rapporto fra pari stimolando il confronto con il pensiero dei compagni.
Troppo spesso le ‘discussioni’ sono partite di ping pong: insegnante alunno insegnante alunno insegnante alunno…
Solo se l’insegnante è consapevole che suo compito principale è minimizzare gli interventi di risposta dando spazio a quelli degli allievi potrà riconvertire il proprio modo di essere. Il ruolo istituzionalizzante – cioè quello del docente che ad un certo punto collega l’attività della classe al sapere ‘ufficiale’ rappresentato dall’obiettivo della lezione – non può essere né imposto né frutto della preoccupazione per il fatto che tempus fugit, ma va esercitato con attento equilibrio attraverso il diretto coinvolgimento degli allievi.
Potremmo concludere: il ruolo di timoniere lo svolge il docente, ma ai remi ci sono gli alunni e, nel bene e nel male, sono loro che imprimono velocità alla nave.

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