Ultima modifica: 23 luglio 2015

Come conviene gestire una discussione?

(Unità 12, FAQ-D 13, pag 27

Le modalità seguite dall’insegnante devono favorire un effettivo coinvolgimento della classe e fare sì che gli studenti impegnino la loro personale responsabilità nella gestione dell’attività. L’insegnante deve accettare le conseguenze di questo trasferimento momentaneo di responsabilità, in particolare l’incertezza che esso può generare.
Una strategia potente, adottata d’abitudine nelle situazioni – pearltro quasi quotidiane – in cui si attiva una discussione centrata sul confronto tra le rappresentazioni proposte dagli alunni in relazione ad una certa stuazione problematica proposta, si articola in queste fasi:
(a) L’insegnante propone una situazione problematica significativa e formula chiaramente la consegna;
(b) gli alunni sviluppano individualmente le loro proposte;
(c) le proposte (tutte, o le più rappresentative) vengono riportate fedelmente alla lavagna (la classe assiste in silenzio, senza intervenire ad ogni proposta); NB: conviene non fidarsi di affermazioni molto frequenti come “Ho fatto anch’io come lui”, perché per gli alunni scritture come 5+3, 3+5, 3+5=8, 8, 5+3= sono la stessa cosa, mentre nel corso della discussione il loro confronto può evidenziare: in 5+3 la rappresentazione del processo, in 3+5 l’applicazione della proprietà distributiva rispetto alla scrittura precedente, in 3+5=8 l’uguaglianza fra le rappresentazioni non canonica e canonica di 8, in 8 la rappresentazione canonica di 8 (o il prodotto), in 5+3= quella che alcuni ricercatori hanno battezzato sindrome da mancanza di risultato in cui gli alunni vedono 5+3 solo come operazione e quindi aggiungono l’uguale, come per preparare l’inevitabile conclusione di una storia che senza risultato non sta in piedi;
(d) si apre la discussione, avente l’obiettivo di individuare la rappresentazione, o
le rappresentazioni, che esprimono nel modo più chiaro, coerente, trasparente la risposta alla consegna. Il livello di chiarezza, coerenza, trasparenza dipende dalle competenze che la classe è in grado di esprimere in quel dato momento, e che l’insegnante deve accettare, anche se questo va contro le sue aspettative. Ogni considerazione va argomentata (v. FAQ-D 1). Man mano che la discussione procede si cancellano le proposte ritenute scorrette dalla classe. Il fatto di dover inviare a Brioshi (compagno di penna virtuale con cui si sceglie di comunicare) una frase che lui possa capire costituisce uno stimolo potente per la sua selezione.
(e) L’insegnante può prospettare, come spunto per successive riflessioni, una risposta di Brioshi.

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